lunedì 22 luglio 2013

I Greci, gli Egiziani e i luoghi antichi della geometria

Non potevo riandare dove l'arte di misurare la terra, poi detta Geometria, è nata. E cioè in Egitto, seppure in epoca greca.

Il documento raffigurato è un papiro greco-egizio (forse del III-II Sec. a.C.), che riporta un contratto di trasporto fluviale di grano dalla città di Hermopolis Magna (in greco, e oggi el-Ashmuneyn), nei pressi dell'attuale città di Mallawi, fino ai granai pubblici della città di Alessandria, sulla costa mediterranea dell'Egitto, per una distanza di circa 500 chilometri (come calcolata da Google-Map), certamente lungo il Nilo.
Il papiro fa parte di una raccolta acquistata a Ghizah nel 1903 da Girolamo Vitelli che ne ha pubblicato le trascrizioni in greco moderno nel libro Papiri greco-egizi, Volume 1, edito da Hoepli nel 1906 e chiamati Papiri Fiorentini perché allora conservati a Firenze nelle sedi di alcuni istituti di cultura.
Nello stesso libro si possono trovare, inoltre, anche papiri relativi a contratti di affitto o vendita di case, o relativi a mutui in denaro, querele per furto, registri fondiari ed altre scritturazioni di uso quotidiano che testimoniano un uso costante alla scrittura. Altrettanto dicasi dei volumi 2 e 3.

Il carico era di 1463 artabe di frumento (cioè di moggia ateniesi). Non è dato sapere esattamente quanto fosse quella quantità in unità di misura di oggi, poiché quelle antiche potevano variare da località a località e, inoltre, sono variate anche nel tempo, fino a ben oltre i tempi di Napoleone che ha istituito il sistema metrico decimale moderno in Francia e nei paesi europei da lui sottomessi.
Per evitare equivoci o truffe durante i mercati e le fiere commerciali in tutte le principali città vi erano rappresentate le unità di misura vigenti all'interno del territorio: ciò avveniva mediante la rappresentazione scolpita su pietra o laterizio e, ancora oggi, in taluni palazzi comunali medievali vi si trovano tali raffigurazioni.
Tuttavia, da alcuni ragguagli, 1463 artabe potrebbero essere equivalenti a circa 100 quintali (800 kg/mc), cioè circa 13 mc.

Non ha alcun senso fare paragoni in termini monetari attuali, tuttavia il valore di un tale quantitativo di grano sarebbe, oggi, di circa 3000 euro, una somma ragguardevole se si considera che occorrono 3-4 ettari di terreno di pianura di media produttività (almeno nelle Marche) per produrre tale valore con la coltivazione a frumento.
Dal testo del libro non risulta se sia stata pattuita una somma per tale servizio.

Inserendo le coordinate di Mallawi [27°43′52″N 30°50′22″E] in Google-Map e seguendo la mappa verso nord ci si può rendere conto che la maggior parte del territorio fertile per l'agricoltura dell'Egitto a sud del Cairo (che si trova all'inizio del delta del fiume) non è altro che una sottile striscia di terra intorno al Nilo della larghezza di 10-20 chilometri appena. E' naturale che l'attenzione dei governanti antichi, non essendone allora sfruttabili altre risorse, si sia concentrata sulla misura della terra, soprattutto a scopo fiscale e, infatti, i primi catasti agrari egizi risalgono a oltre 5000 anni fa.
A sud-ovest del Cairo, nell'area desertica immediatamente a confine con quella verdeggiante, oggi completamente abitata, vi si trovano anche le tre famose piramidi di 4600 anni fa che, a ben ragione e per il loro valore paradigmatico, possono simboleggiare la geometria antica pre-greca.

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