domenica 28 ottobre 2012

Onorario degli architetti francesi dal 1285 alla fine del 1700



Nel Dictionnaire des Architectes Francais di Adolphe Lance (tomo 1, A-K), edito a Parigi nel 1872, si documenta quanto percepivano gli architetti francesi per le loro prestazioni professionali e per i rimborsi spese a partire dal 1285 e fino alla fine del 1700.
Le somme, espresse in franchi dell'epoca dello svolgimento delle prestazioni e attualizzati in franchi dell'epoca in cui è stato scritto il libro, vengono distinte in tabelle riguardanti alcune aliquote delle prestazioni stesse.

martedì 2 ottobre 2012

I Gesuiti e l'esportazione della fede (... sic!)


Grandi questi Gesuiti, quando dal tardo '500 e fino al '700 esportavano la fede, cattolica ovviamente, anche nel Nuovo Mondo, l'America Latina - appunto - così chiamata perché colonizzata dagli Spagnoli e dai Portoghesi, le cui lingue sono dette neo-latine.
Grandi, e in anticipo coi tempi di almeno tre secoli rispetto a quei poverelli degli USA che lo stanno facendo solo da alcune decine di anni. Perché se il nome è cambiato - oggi si parla di "democrazia", mentre allora di "fede" - non è cambiato il metodo: e cioè l'appropriazione delle risorse della terra di quei malcapitati popoli che non hanno il cannone come loro. Allora i Gesuiti si servivano delle truppe spagnole o portoghesi, a seconda dei casi, mentre oggi gli USA si servono delle truppe proprie e, per non apparire troppo invadenti ed interessati, si portano al seguito le truppe dei paesi aderenti all'ONU, così si monta una veste di universale volere alle più bieche invasioni di rapina.

Non mi dilungo, ma il girovagare sul web mi ha fatto incontrare un testo che occorre riportare alla luce dal fondo di quelle immense biblioteche digitali dove giacciono migliaia di testi senza fornire alcuna utilità per anni e anni finché qualcuno non ci si imbatte come è capitato a me in questa occasione.

Il testo è di sole 36 pagine pdf e ha questo titolo - un po' lungo per i tempi d'oggi: Appendice alla relazione tradotta dalla francese nell'italiana favella, la quale contiene una compendiosa descrizione di quanto praticano i padri gesuiti né domini oltremarini di Spagna e Portogallo, Aggiuntavi in questa quarta impressione la Lettera di Breve diretta dal papa Benedetto 14° all'e.mo signor cardinale Francesco Saldanha, edito a Lisbona e Siena nel 1758, conservato nella Biblioteca Salita dei Frati a Lugano e digitalizzato e messo in rete da www.e-rara.ch, una bella biblioteca elettronica che raccoglie più biblioteche digitali svizzere.
Lo stesso testo potete trovarlo in questa pagina di google-libri insieme ad altre storie sui Gesuiti analogamente sorprendenti per la crudezza dei loro intenti di colonizzazione e continuare con gli altri 4 tomi della stessa serie (ecco i relativi links: Tomo 2, Tomo 3, Tomo 4, Tomo 5), per un totale di 1263 pagine pdf - Buona lettura!


E cosa c'è scritto in questo testo? Semplice! Che i Gesuiti si sono stabiliti dove c'era oro e argento e mille altre ricchezze della terra e per non avere seccature hanno "evangelizzato" i primitivi che colà abitavano, soggiogandone centinaia di migliaia di famiglie, costruendo un fittissimo sistema di parrocchie chiamato Riducciones Jesuiticas che ha interessato tutta una intera provincia dell'Argentina chiamata ancora oggi Misiones, ma estesa indefinitamente ben oltre, sia nei territori del Paraguay che del Brasile, in quell'immenso bacino idrico al centro dell'America Meridionale che sfocia a Buenos Aires.
Il comandamento principale, naturalmente, doveva essere "non rubare", con il sottinteso e tacito intendimento che i minerali erano di loro (dei gesuiti e degli eserciti che li difendevano), tanto loro (gli indigeni) non sapevano cosa farci per quanto erano selvaggi.

Non è che la musica sia cambiata oggi, poiché l'Argentina, per poter restituire i debiti contratti con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) dopo il crack dei bond dei primi anni 2000, ha venduto immense foreste della giugla e della Patagonia alle imprese multinazionali, ed oggi, al posto della foresta equatoriale, ad esempio, vi sono immense lande desolate improduttive per errori agronomici e troppo sfruttamento del suolo, e le coltivazioni predominanti sono di pinus halepensis per farne tavolame e cellulosa per fabbricare la carta. Frequenti sono, infatti, anche le industrie di prima lavorazione del legno ai margini dell'autostrada che da Buenos Aires percorre per quasi 2000 chilometri tutta la provincia di Misiones fino ai confini con Paraguay e Brasile, mentre i pochi Indios superstiti mendicano ai margini delle aree di sosta del turismo di passaggio.

 Questa storia dei Gesuiti, seppure potrebbe essere intesa come una esagerazione dell'anonimo che ha scritto quel testo, viene confermata nel contenuto del libro di un economista statunitense poco noto nel nostro Paese: Immanuel Wallerstein, La retorica del potere, Fazi Ed., 2007, pp. 127, (altri links 1, 2, 3) che consiglio di leggere per avere più chiari i meccanismi ideologici e di potere praticati all'epoca della conquista spagnola e portoghese con il contributo determinante proprio dei Gesuiti. Meccanismi ideologici e di potere che, in forme sempre diverse, presentano sempre la stessa sostanza operativa anche oggi.