martedì 31 luglio 2012

Curiosità storiche a cavallo dell'Unità d'Italia


Di lato, frontespizio e ultima pagina del libro di geometria descrittiva di Giusto Bellavitis, edito a Padova nel 1851, dove il prezzo del libro è indicato sia in lire italiane che in moneta austriaca. Nell'edizione del 1868, ad Unità d'Italia avvenuta, sempre edita a Padova, l'ultima pagina non c'è più.
Certamente oggi, nell'era di internet, fa sorridere pensare che un libro poteva essere inviato solo "... col mezzo della Diligenza Erariale ... e fino ai confini della Monarchia" - quali confini, poi? quelli con la Russia? Il mercato librario si era allargato verso occidente, ma irrimediabilmente chiuso verso oriente. Peccato! Beltrami fece appena in tempo a promuovere Lobacevskiy dal lontano Kazan a noi, ma tutto il resto della tradizione matematica dell'Europa orientale (russa, ungherese, ecc) ne ha sofferto e ne soffre ancora.
Qui di lato, invece, la figura del 1860 riporta il clima che si viveva sotto il Regime Austriaco prima dell'Unità d'Italia. Non era certo migliore il clima successivo, specie per i cosiddetti briganti, massacrati a migliaia nei due lustri successivi.
Per chi volesse approfondire, le parole chiave più appropriate sono "massacro banditi, risorgimento", questi sono solo alcuni links (1)(2)(3) per farsi un'idea. Un bilancio dell'operazione unità deve ancora essere precisato, ma è verosimile, stando agli storici, una quantità di circa 300.000 morti, praticamente la metà di quelli della prima guerra mondiale per la sola Italia.
Auguri per la scarsa memoria (sic!) ai due ultimi presidenti della Repubblica Italiana, il primo, Ciampi, che promosse la mostra del 2005-2006 al Vittoriano a Roma, fortemente lacunosa sui valori del meridione, e l'altro, Napolitano, che in tanti strombazzamenti in giro per la Penisola, hanno "dimenticato" almeno un 50% della storia - bazzecole, si dirà!

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